lunedì 28 febbraio 2011

Vecchioni prima del rincoglionimento

Io di Muratti, mi dispiace, non ne ho
(di RV)

Io di Muratti, mi dispiace, non ne ho
il marciapiede per Torino, sì lo so;
ma un conto è stare a farti un po' di compagnia,
altro aspettare che il treno vada via,
Perché t'aiuto io ad andare non lo sai,
sì, questo a chi si lascia non succede mai,
ma non ti ho mai considerata roba mia,
io ho le mie favole, e tu una storia tua

E non si è soli quando un altro ti ha lasciato,
si è soli se qualcuno non è mai venuto
però scendendo perdo i pezzi per le scale,
e chi ci passa su, non sa di farmi male.
Ma non venite a dirmi adesso lascia stare
o che la lotta deve continuare,
perché se questa storia fosse una canzone
con una fine mia, Tu non andresti via.

(interpretando il Tu finale come banalmente si può intendere la donna o l'uomo amato
ma bensi riferendosi a Un entita metafisica, Dio, che ci ha abbandonato il testo diventa piu interessante)


racconta aver veduto Severino
come in un gorgo l'essere
identico l'immutabile fondo
marino

M.A.

giovedì 24 febbraio 2011

Forse

Forse per scelta o forse
per destino cittadino di questo
disincarnato paese ove
smateriata è ogni cosa
i morti incrocio similemente
a' vivi più di frequente
i primi.

M.A.

martedì 22 febbraio 2011

Maschere

Cercavo in rete immagini di un pittore espressionista tedesco, Emil Nolde, di uno dei suoi mari pastosi e primordiali, quando mi sono imbattuto, invece, sempre dello stesso autore, in immagini di volti, o maschere, più ancora.



A prima vista l'avevo presa per un opera di Basquiat.
Sarà, con tutta probabilità (o banalità) il comune riferimento al "terrifico primitivismo dell'arte africana", ai suoi sinistri feticci.
O forse, anche, altrettanto banalmente, lo stesso accesso al mondo originario delle Maschere, sarà, per Basquiat, avvenuto per la mediazione, tra gli altri, del primordiale Nolde.





Marco Avversissimo

venerdì 18 febbraio 2011

Eden



la divina foresta spessa e viva

***

Folto il mondo
e denso e spesso e fondo
semplice anche leggero
intricato come il corpo
come il pensiero

***

Eden, la danza
di un mondo perfetto.

Eden, il tuo sguardo
dice: ti aspetto.




AA. VV. (by M.A.)

mercoledì 16 febbraio 2011

20110215

come i denti di oro dei mafiosi anni trenta
la fede al al dito oggi

L-13

parete d'artista

domenica 6 febbraio 2011

1296987403 ( ...seconds since Jan 01 1970)

aspetto aspetto
il suo cadavere a pezzi
passerà

by Luigi

giovedì 3 febbraio 2011

Accidenti

-Accident'ai mondo e chi lo gode-
si può udir mia nonna proferire
appena lei lo duole: con me
nessuno alla malasorte scampi

Marco Conti

rincasando una sera accompagno
sorpreso, tra' morti
Marco Conti

M.A.

Scrittura

















Conseguo
l'inconsistenza misteriosa del sogno,
quella vigile, ma non più chiara,
della scrittura.


M.A.