domenica 21 agosto 2016

Demone estivo per me la metafisica (2)





E arriviamo a Nietzsche, "ovvero Leopardi e Bruno, in uno", nel senso che l'affermazione della Vita, che lo contraddistingue, passa attraverso il negativo leopardiano; il Sì alla vita di Nietzsche sopporta il negativo, l'annientamento, la distruzione, la morte di tutti gli esseri e di tutte le forme. Questa non viene negata, superata dialetticamente, viene tenuta per quello che è, senza che infici o svaluti l'esistente. Ne La nascita della tragedia, il comune fondo ontologico, ciò che unisce ogni essere  -il dionisiaco- è un doloroso, magmatico, inquieto ribollire, che si quieta nel prendere forma, ma che instancabilmente ogni forma travolge a annienta. Il mondo è questo insuperabile scontro, insanabile  polemos, tra il principio del dare/darsi forma, del rappresentare/rappresentarsi -l'apollineo- e la dolorosa pulsione fondamentale, insofferente e insoddisfatta d'ogni forma e rappresentazione: al fondo dell'esistente un artista cosmico  infinito, si rappresenta ed annienta ogni rappresentazione di sé, ogni sua forma, ad un tempo necessaria e inadeguata. 
   


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