lunedì 29 maggio 2017

La capra di Saba (lt2017)



Poi perchè il dolore è eterno 
ha una voce  
e non varia


pochi versi tratti da una poesia di  Umberto Saba intitolata La capra . E' quel poi che mi rende la poesia così bella e moderna, quell'avverbio che vuole quasi mettere la sordina a quello che viene dopo (perchè il poi è sempre un sinonimo di ..in secondo luogo..) ma è secondario solo in apparenza tale verso, perchè il poeta è un fingitore e vfinge che sia dolore il dolore che davvero  sente.  


lt2017

sabato 27 maggio 2017

Tutte le sante mattine




Tutte le sante mattine rumorosamente mi libero d'aria a lungo, che gonfio molto di gas la notte giacendo, e così spesso e tanto ch'io mi fingo nel riposo estremo sterminato, oltre i lamenti e il pianto, l'alto suono organico soltanto.



lunedì 22 maggio 2017

Ma pensa!


J.M.G. Le Clézio : Le Nomade immobile Poche – 30 avril 2002

giovedì 18 maggio 2017



di sera sopra la siepe il rogo inatteso delle rose


mercoledì 17 maggio 2017

Assalonne






Ora Assalonne s'imbattè nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande terebinto e la testa di Assalonne rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo che era sotto di lui passava oltre. Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: "Ho visto Assalonne appeso a un terebinto". Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia: "Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto, steso al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura". Ma quell'uomo disse a Ioab: "Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i nostri orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: Salvatemi il giovane Assalonne! Se io avessi commesso di mia testa una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto contro di me". Allora Ioab disse: "Io non voglio perdere così il tempo con te". Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono Assalonne, lo colpirono e lo finirono.



Per i capelli prigioniero della vegetazione, impigliata la testa tra i rami di un albero, venir trafitto.


lunedì 15 maggio 2017



Quello che mi sforzo da tempo di dire, forse come te, è che le due alternative proposte sono al fondo lo stesso: "sparire, anzi sparirsi"




            oltre la vanità
nuda, come televisione               
strappami via -ti prego-             
di dentro la coscienza                
              fino in fondo   
  



un piccolo spostamento dell'anima di lt2017

un' amica mi dice
quale sarebbe il tuo Godot che aspetti?
ci penso e penso la morte
o un enorme bellisima donna nuda nel mio letto
e penso che c'è una canzone di Lucio Dalla
che secondo me parla di questo
di cosa ci aspettiamo dal futuro che sia la morte o l'enorme fica
e lui dice  io mi sto preparando
è questa la novità.

Un moto non a luogo,
un piccolo spostamento
dell'anima.


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venerdì 12 maggio 2017

sfasature (lt2017)

Premessa
(mi) E'capitato di leggere un intervista ad un gruppo musicale rock (o tipo rock) degli anni 90 circa- sconosciuto a tutti, gruppo fiorentino - rimango a chilometro zero involontariamente- (inizialmente avevo paura degli aerei, poi dei treni, poi delle auto, poi dei motorini, poi delle bici, ora del mio stesso camminare)- un intervista che in un punto è come un racconto, per me.Il nome del gruppo è Otto’p’notri, la rivista web http://www.mescalina.it/, il link è qui

                                                                |-|

Mescalina: Da dove viene il vostro nome?
Fabrizio: Nel giardino dell’ospedale psichiatrico di S. Salvi di Firenze, i bambini, tra cui David, il nostro cantante gridavano: “Livio, Livio quanto ce l’hai lungo?”. E lui: “ Otto metri dal muro”. Rispondeva con quel suo difetto, con quella sua incapacità di coordinare le parole, così veniva fuori un qualcosa tipo … Ottopnotri. Poi con quella parola indicava anche tutti i contachilometri e le motociclette. Anche la velocità curva, restringe la visuale e il campo della realtà, falsa le proporzioni . La parola Otto’p’notri nasce così, come un simbolo di immaginazione e sproporzione, un riferimento alle sfasature, agli equilibri precari, alla difficoltà della comunicazione.

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giovedì 11 maggio 2017



pomposa e contorta dichiarazione d'alterità -di solitudine poi alla fine- inconsistente edifizio artificioso, fatto con carte da gioco, bluff più che verbale, verboso


venerdì 5 maggio 2017

A queste di Cascine





di buon mattino il fulgore
d'un fagiano sul verde
denso dell'erba, regale
sul prato un emblema
pennuto




giovedì 4 maggio 2017

Atteone/Assalonne




come per la furiosa Caccia nella Bestia 
                                     imprndibile
e onnipresente così alla Madre sempre
noi siamo dentro, e non si torna
in Lei semplicemente: si resta 













lunedì 1 maggio 2017

Sopra Firenze


















la pietra calda e calma delle ville
su al Pian de' Giullari, quasi mediterranea 
pura eleganza fiorentina
asciutta, come immagino la scrittura di Galileo
oltre la testa la più bella penna 
del Nostro Seicento -dicono, ma io non leggo
che gli anomali- però chi meglio di te se patrizio scrivi 
con tanta vista, il verde cupo dei cipressi di contro
l'azzurro profondo -ch'è smalto- la sobrietà degli ulivi e i campi
dolci, ogni tanto un occhio alla cupola formidabile 
-s'accettan volentieri puntate sul primato- questo di giorno 
mentre la notte estendi col cannocchiale la corruzione al cielo
corrotta anche la luna, mutante crepata pietra 
                                              silenziosa amante, sorella