lunedì 17 luglio 2017

Letture dal Premio Strega, a Tolkien passando per Brett Eston Ellis (lt2017)


Non lo amavo come scrittore già prima di sapere che scrivesse anche fantasy, ho sempre amato poco questo genere e ora leggi qui : "a magia è viva, anche in Italia… Una delle impressioni più forti e divertenti che è rimasta con me dopo questa lunga, ricca chiacchierata con , autore per Mondadori di , primo volume di una trilogia fantasy davvero ambiziosa per percorso, stile, richiami, e che avevo qui recensito come una sorpresa davvero positiva del nostro panorama, un incantesimo “bianco” che funziona eccome, è in un certo senso il contesto, e le sue reazioni alle nostre parole.

Perle di idiozia pura:

 "Siamo al mercato di S. Ambrogio, a Firenze, e finché restiamo al chioschetto del lampredotto con una birra o un bicchiere di vino nessuno pare fare caso a teste mozzate, draghi, archetipi cavallereschi. Quando ci spostiamo a prendere il caffè al bar, in più di una di quelle strane sospesioni di suono che a volte paiono inghiottire tutto il vocio intorno, le nostre parole, già alte per la concitazione ed il piacere, risuonano libere, magari proprio mentre stiamo notando la strana capacità dei cavalieri di Boorman di fare sesso con le donzelle restando in armatura. E in questi casi, ve lo assicuro, c’è stata più di un’occhiata. Anche parole come “ipermito”, “Ouroboros”, le esclamazioni in toscano “Eh tu l’avresti portato l’Anello, via!” o la definizione di “cavalieri protofascisti” fanno saettare più di una volta gli occhi dei baristi, come per mettere a fuoco quegli strani ospiti, che non solo vociano, ma non se vanno."


Ancora prima copiava Eston Ellis ora Tolkien : "Eppure c’è una strana ricchezza nell’immagine di un pomeriggio in centro, e di una conversazione che si mescola alle altre e che, pur dialogando sulla storia che di alcune ragazze davvero- ma davvero- speciali in un mondo minacciato dai membri di un feroce ordine militare, tra incantesimi, misteriosi personaggi che donano consigli e strumenti, mercanti di schiavi e lotte nelle fosse, in qualche maniera non “sfugge” affatto alla stoffa quotidiana di ciò che la circonda, anzi. Come già notava Tolkien il fantastico non è una fuga dalla realtà, ma un una fuga nella realta. Un affondo, come una stoccata di spada. O come il volo in picchiata di un drago."

Perle di idiozia 1

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