venerdì 17 novembre 2017

Notturno ed eterogeneo


Non incutermi nel petto di nuovo un fuoco, fatuo.
Non abbeverare il tuo cupo cavallo alla mia schiena ancora, che sono vuoto.
Piuttosto,  trovo curioso mi venga poi in mente la luce perpetua, inquietante proprio -splenda ad essi la luce perpetua- lei fioca e duratura, s’accendeva per voce sola, nella preghiera, mortuaria e introduttiva al sonno di noi piccini: un soffio appena e già trapassa in oscura fiamma missina.
Il cimitero quindi, lillipuziano a Paperino -c’è l’hai presente?- raccolto e incongruo fra i campi smossi di fresco, o smessi, e i capannoni radi un poco discosti.
C’è qualcosa nell'acqua, che si dibatte, che si dibatte e torce ma non ha forma chiara ancora: chissà se avremo prima o poi il piacere, il disgusto forse, di conoscerla o incontrarla o rimarrà fasciata nella sua rete d’acqua, nascosta,
o sarà invece d’acqua una semplice bestia, inquieta una bestia d’acqua soltanto.
Non può mancare a conclusione il lupo, ormai consueto, le loup nageur, quello che traversa, a gran bracciate, praticamente tutto.

Lossia



3 commenti:

  1. fra la luce perpetua, il contrasto, e il lupo nero
    (non ricordo che preghiera fosse quella della luce perpetua...in questi giorni mi risuonano spesso in mente i versi del Padre Nostro 'e liberaci da ogni male' , semplicemente Fantastica preghiera )lt13(

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  2. Mi fa davvero piacere ti sia piaciuta, e afferrata. Grazie

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  3. L'eterno riposo dona loro o Signore e splenda ad essi la luce perpetua

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